Giorno 22/04/08 viene dimesso un paziente della asl sa 02 dall'ospedale di Pescopagano(Pz) con la prescrizione di ossigenoterapia domiciliare, che viene attivata dall'apedale stesso.
Giorno 28/04/2008 si presenta in farmacia il corriere della ditta fornitrice di ossigeno di Somma Vesuviana (circa 150 km da Laviano) con l'autorizzazione del paziente e candidamente mi chiede se puo' poggiare questa fornitura presso la mia farmacia (sede unica e rurale).
Premesso che nè io e nè il medico di base siamo stati messi al corrente della situazione,lo abbiamo saputo giorno 28 quando si è presentato il corriere.
Il medico rifiuta di fare la ricetta, perchè vuole fare chiarezza,io non ho firmato la bolla ed ho chiesto al corriere di essere contattata dal responsabile della ditta.
Ogni qual volta si è creata questa necessità, il parente piu' prossimo del paziente è stato istruito dal dirigente del reparto,che il giorno prima della dimissione ha allertato medico e farmacista affinche' il paziente ,,al suo rientro trovasse il servizio attivato.Inoltre, nel mio caso, ho sempre allertato il fornitore di fiducia che dista solo 35 km da Laviano e non 150.
Mi chiedo e vi chiedo: dal momento che a pagare il fornitore sono io,dal momento che questa ditta non la conosco e dista ben oltre i 35 km da Laviano,dal momento che hanno agito a nostra insaputa, è il caso di far nascere un caso o facciamo i pecoroni?
Intanto per il bene del paziete vi posso assicurare che non è rimasto senza ossigeno
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