Si legge, con estremo stupore, che “La Camera dei deputati ha approvato un emendamento nel quale si dà la possibilità alla GDO ed alle Parafarmacie di dispensare anche i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta” (fonte “Il giornale del Farmacista”) mentre, contestualmente, “Il Parlamento Europeo conferma per la seconda volta la volontà di escludere i servizi sanitari e farmaceutici dalla Direttiva europea sulla liberalizzazione dei servizi” (fonte “Farmacista – quotidiano web della Fofi).
Non è concepibile come si sia arrivati a ricercare un consenso elettorale prevaricando qualsiasi tipo di orientamento e addirittura in contrapposizione a quello del Parlamento Europeo, che “ha ribadito ancora una volta la ferma convinzione, da parte delle Istituzioni dell'Unione europea, che i servizi medico-sanitari costituiscono un pilastro fondamentale del modello sociale europeo e non possono perciò essere trattati come qualunque altro servizio nel mercato interno”, come da relativo comunicato Federfarma sull'argomento.
L'invito ai colleghi tutti e al Sindacato, in ogni sua sede, è a non commettere l'errore commesso due anni fa, quando le iniziali proposte di liberalizzare il farmaco senza obbligo di ricetta, ha portato alla protesta solo dopo la conclusione del dibattito in sede parlamentare, ossia a cose fatte.
Gli impegni presi dal Ministro della Salute nei riguardi delle Farmacie private non possono essere elusi da un provvedimento di qusta portata che può solo provocare la chiusura della stesse sul territorio.
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