Il decreto di impignorabilità era stato emanato dal governo, nella piena consapevolezza della sua incostituzionalità, per consentire alle regioni e quindi alle asl di preparare piani di rientro che, una volta attuati, rendessero inutili i pignoramenti.
Dopo un anno nulla è successo rendendo obbligatorio, per dei professionisti che tutelano i diritti dei propri assistiti, il ricorso alle “solite metodiche” .
Il quesito da porsi è, piuttosto, cosa spinge i suddetti professionisti nel campo del “diritto” a comportarsi in maniera diversa anche se le esigenze di noi titolari di farmacia sono le stesse (recupero capitale e possibilmente interessi ).
Tutti, infatti, paghiamo interessi sulle anticipazioni notule……………anche se taluni rimpinguando le casse degli istituti bancari e altri alimentando sistemi che propriamente bancari non sono………..
Anzi potrei aggiungere che quei pochissimi che non hanno mai attivato decreti ingiuntivi si sono trovati a sottoscrivere transazioni che oltre a non riconoscere alcun interesse hanno perfino decurtato il capitale!!!!!!
In conclusione ognuno faccia il proprio dovere (regione, asl, avvocato) anche se quello dei “sistemi che propriamente bancari non sono” non capisco quale sia (difendere i propri introiti e quindi la sopravvivenza o, tramite i suoi avvocati, gli interessi dei propri assistiti ?).
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