Come farmacisti siamo spesso chiamati in causa dal Ministero e dalle associazioni di consumatori quali corresponsabili del poco utilizzo dei farmaci equivalenti in Italia.
Purtroppo le aziende farmaceutiche non ci stanno a perdere quote di mercato e fanno "controinformazione"nei confronti dei medici di famiglia,per cui il consumatore si trova spesso a ricevere informazioni contrastanti.
L'ultimo caso è relativo alle aziende produttrici di NORMIX e RIFACOL che paventano un assorbimento dei relativi generici,con la conseguenza che il paziente si trova frastornato ,anche perchè il medico sconsiglia il generico,ma si guarda bene dallo scrivere PRODOTTO NON SOSTITUIBILE.
Potrebbe capitarci di essere accusati da qualche paziente cui abbiamo cambiato il prodotto di non avergli comunicato queste differenze.
Sarebbe opportuno,come ordine e come sindacato intervenire spingendo l 'AIFA a vigilare sulla corretta informazione o ad eliminare tali prodotti dalle liste di trasparenza.
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