Come se non bastasse, con estremo tempismo è stata introdotta la sperimentazione dell'art.50 (uso della tessera sanitaria e raccolta dati).
Alle difformità di comportamento tra ASL, Regione e medici di base, le direttive di Federfarma, giustamente, sono state di attenersi scrupolosamente a quanto indicato dalla Regione.
Ci troviamo, quindi, a dover raccogliere i codici fiscali degli assistiti, in quanto digitarli manualmente in fase di tariffazione differita triplica i tempi, e a barcamenarci tra medici e assistiti per far comprendere che l'esenzione dal ticket è dovuta solo per i codici riconosciuti dalle Delibere Regionali.
Nel primo caso è opportuno abituare gli assisititi stessi a portare con se la tessera sanitaria, nel secondo caso non si riesce ad uniformare i comportamenti e le direttive.
Invito i colleghi a confrontarci su queste due attuali problematiche, fermo restando le indicazioni del sindacato, che possono avere concrete ripercussioni economiche sulla farmacia.
Nel frattempo dispiace trovarsi nella situazione di far pagare il ticket a chi avrebbe diritto all'esenzione ma che si trova schiacciato dalla burocrazia (caso specifico giornaliero, un trapiantato d'organo).
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